Liberi di (non) scegliere
Siamo governati dai Big data che, oggi, anticipano le nostre scelte e ci propongono una lista di cose che – sulla base dei dati – si presume possano piacerci. A ben pensarci, capita spesso di approdare su Netflix o un qualsiasi store senza aver un’idea ben definita di cosa guardare o acquistare e di scegliere tra le proposte messe lì, apposta per noi. E qualcosa che ci piace, in effetti c’è sempre. Ma siamo davvero certi che sia così?
E soprattutto, chi decide cosa potrebbe piacerci?
La risposta è semplice, l’algoritmo, ovvero i Big data.
Il paradosso nasce proprio qui: perché da una parte guardiamo esattamente ciò che ci piace, perché l’algoritmo è intelligente e ci propone solo ciò che è in linea con i nostri gusti. Ma dall’altra è distopico, perché in realtà noi abbiamo la massima libertà di scegliere qualunque cosa ci piaccia ma, nei fatti, scegliamo solo tra le dieci cose che l’algoritmo ci consiglia.
E una cosa è certa: è davvero convincente.
Si, perché “lui” ha capito una cosa importantissima: noi umani siamo pigri, ma così pigri da non aver voglia di fare nemmeno una ricerca per scoprire se nel mare magnum a nostra disposizione c’è qualcosa che può destare la nostra curiosità. In fondo, scegliere tra le prime dieci proposte è molto più comodo. E poi sono state selezionate apposta per noi, no? E dalla scelta del film a quella del prodotto da acquistare, il passo – anzi il click – è davvero breve!
Però attenzione, il rovescio della medaglia questa volta c’è, perché quando si parla di carrello, dall’altra parte del dato ci siamo noi. Anzi, voi: i retailer.
Si, perché il CRM, si comporta esattamente come Netflix ma, cosa ancora più importante, gli spettatori sono anche consumatori e se pigri erano con il telecomando sul divano, pigri resteranno con il carrello in mano.
E le opportunità partono da qui, perché la libertà è impegnativa e una guida che ti prende per mano, a volte è una manna dal cielo.
Ma le opportunità vanno colte al momento giusto e noi siamo certi che questo sia uno di quelli.
E voi, siete pronti a raccogliere la sfida?
Michela Tota